Sistema creditizio e chiusura sportelli bancari: Anci Umbria e Coordinamento dei Piccoli Comuni dell’Umbria si confrontano con Banca d’Italia per valutare, insieme, possibili soluzioni volte a scongiurare il depauperamento di interi territori, soprattutto nelle aree interne
La digitalizzazione del sistema bancario, la tecnologia e le scelte economiche ed imprenditoriali del sistema creditizio, pur legittime da un punto di vista legislativo, ma forse non sociale ed etico, non possono contribuire a far morire i nostri territori, a causa della mancanza di servizi essenziali: così Anci Umbria e il Coordinamento dei Piccoli Comuni dell’Umbria hanno introdotto, nel corso di un confronto on line con i vertici di Banca d’Italia, la questione della chiusura di filiali bancarie, soprattutto nelle aree interne, già messe a dura prova da anni difficili sotto tutti i punti di vista.
Anci Umbria e il Coordinamento hanno tracciato una panoramica completa sulla situazione attuale, scandita, in molti comuni, dall’assenza di sportelli bancari o prossimi alla chiusura, di assenza di fibra ottica, in alcuni casi, di trasporto pubblico, in un contesto caratterizzato da sempre meno nascite e da una popolazione prevalentemente anziana. Dall’altro, le attività artigianali, economiche, imprenditoriali presenti, e persino i turisti necessitano di questi servizi, il territorio ne ha bisogno perché possa continuare a essere attrattivo e competitivo.
Le due associazioni hanno raccolto il grido di allarme lanciato da molti Sindaci umbri, cui si è aggiunto quello di cittadini e imprenditori.
Per Anci Umbria e per il Coordinamento non c’è dubbio che si tratti di scelte da parte di soggetti imprenditoriali privati, ma sono scelte irrispettose verso i Sindaci e verso i cittadini.
E’ stato, inoltre, annunciato che queste problematiche saranno tema anche del prossimo Coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni, in programma a ottobre. In Italia, a fronte di circa 8mila comuni, 6mila circa sono di piccole dimensioni, ma tutti fortemente caratteristici del nostro Paese Italia ed elemento attrattivo per il turismo nazionale e, non meno, per quello imprenditoriale.
La questione, insieme a quella di Poste Italiane e dei Medici di Medicina Generale, è stata già sottoposta all’attenzione dei parlamentari umbri, auspicando che si possa trovare una soluzione che vada incontro a tutte le esigenze e che non leda ulteriormente la dignità e i diritti di tutti i cittadini.
Banca d’Italia si è detta interessata al confronto e disponibile al dialogo; ha quindi evidenziato come occorra trovare un punto di equilibrio fra la digitalizzazione del sistema creditizio e la necessità di assicurare servizi essenziali alla popolazione, proprio in considerazione del fatto che le banche sono un soggetto imprenditoriale privato.
L’incontro si è concluso con la proposta di convocare un successivo momento di confronto con le associazioni di categoria e di fare una mappatura precisa della carenza di sportelli bancari sul territorio, fermo restando che anche un solo comune sprovvisto di servizi rappresenta una sconfitta per tutto il Paese.
22 settembre 2021