I sindaci, sulla base del nuovo documento del Servizio igiene e sanità pubblica (Isp) che fornisce indicazioni “cogenti”, hanno deciso sulla inibizione delle attività didattiche per 14 giorni
Sulla base della lettera del Servizio Igiene e Sanità Pubblica Territoriale (Isp) che fornisce indicazioni “cogenti” e che sta arrivando ai 31 Comuni che presentano una maggiore incidenza di casi Covid, i Sindaci in questione hanno deciso di emanare ordinanza di inibizione delle attività didattiche in presenza per le scuole primarie e secondarie di I e II grado, per 14 giorni. La lettera dell’Isp di oggi fa seguito a una precedente missiva della presidente Tesei e alla relazione del Comitato tecnico scientifico già pervenuti ai Sindaci nei giorni scorsi.
Nella lettera dell’Isp si legge che “in considerazione del progressivo diffondersi del Covid-19 sul territorio, tenuto conto che tale diffusione determina un grave rischio per la salute pubblica, si richiede l’emissione di provvedimento ordinativo contingibile ed urgente finalizzato all’adozione delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19”, fra cui, appunto, la sospensione dell’attività didattica.
All’incontro hanno preso parte anche il direttore Dario e il commissario D’Angelo i quali hanno ribadito “la necessità dei provvedimenti anche a scopo preventivo, considerato il tasso di propagazione molto elevato dell’infezione”.
Per quanto riguarda i comuni sotto i 5mila abitanti, il direttore Dario ha assicurato che “sarà effettuata un’analisi di contesto con evidenza delle specifiche misure di gestione della situazione epidemica da condividere con il Sindaco”.
“I sindaci – commenta il presidente f.f. di Anci Umbria, Michele Toniaccini – hanno evidenziato che qualora le condizioni epidemiologiche dovessero consentirlo, e in accordo con le autorità sanitarie locali, si potrà procedere a una revisione del provvedimento. Inoltre, è stato anche chiesto che ci siano maggiori controlli sui territori, oltre a quelli effettuati dalla Polizia Municipale, per non vanificare le misure restrittive adottate con grande senso di responsabilità e con spirito di collaborazione fra enti e istituzioni diversi, con l’unico interesse di tutelare la salute dei cittadini, agendo non solo per contenere la curva epidemiologica, ma anche a scopo preventivo”.
I Comuni coinvolti sono: Gubbio, Magione, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno, Piegaro, Città della Pieve, Panicale, Castiglione del Lago, Fratta Todina, Deruta, Collazzone, Marsciano, San Venanzo, Torgiano, Perugia, Corciano, Bevagna, Montefalco, Valtopina, Foligno, Spello, Sellano, Nocera Umbra, Gualdo Cattaneo, Trevi, Calvi dell’Umbria, Amelia, Lugnano in Teverina, Attigliano, Giano dell’Umbria e Montegabbione.