PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO CON INDICAZIONI PER PER LA MESSA A NORMA ANTINCENDIO DELLE SCUOLE E DEGLI ASILI NIDO

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 marzo scorso il decreto a firma congiunta dei Ministri dell’Interno e dell’Istruzione con il quale si impartiscono indicazioni programmatiche per la messa a norma antincendio delle scuole e degli asili nido.

Il decreto prende atto che alla data del 31 dicembre 2017 è scaduto sia il termine di adeguamento alla normativa antincendio, più volte prorogato, degli edifici e dei locali adibiti a scuole di qualsiasi tipo, ordine e grado (prescrizioni indicate dal decreto del Ministro dell’interno del 26 agosto 1992) sia il termine di adeguamento degli edifici e locali adibiti ad asili nido (prescrizioni indicate all’art. 6, comma 1, lettera a, del decreto del Ministro dell’interno 16 luglio 2014).

Alla luce di questa presa d’atto, e ipotizzando un numero considerevole di scuole e asili nido sprovvisti di CPI/Scia Antincendio, i due ministri considerano “la necessità di definire, in materia, indicazioni programmatiche prioritarie ai fini dell’adeguamento delle predette strutture alla normativa di sicurezza antincendio“.

 Viene così adottato il decreto che suddivide in tre livelli di priorità, le disposizioni (rispettivamente indicate nel citato DM del 1992 per le scuole e nel citato DM del 2014, art. 6, c. 1, lett. a, per gli asili nido) di cui si deve tenere conto nel programmare le attività di adeguamento degli edifici e dei locali adibiti a scuole.

 Sullo schema di decreto erano state sentite le associazioni degli enti locali (ANCI e UPI) che avevano richiesto sia una diversa distribuzione delle attività, tra i livelli di priorità, sia soprattutto l’inserimento di un ultimo articolo, il cui testo era il seguente: “In relazione ai livelli di priorità programmatica individuati , in assenza di attuazione delle misure negli stessi indicate, potranno essere impartite, caso per caso, apposite prescrizioni sia relative all’adozione di misure compensative sia relative alle necessarie regolarizzazioni con individuazione di un tempo congruo per l’adempimento, anche in relazione all’impegno economico richiesto e ai tempi necessari per il reperimento delle relative risorse”.

Purtroppo tali richieste sono state accolte in modo molto parziale e, soprattutto, non è stato accolto l’articolo conclusivo di cui si chiedeva l’inserimento.

 Il testo definitivo del decreto contiene, in ogni caso, la definizione di “indicazioni programmatiche prioritarie” che potranno essere utilizzate dai Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco per impartire prescrizioni graduali e graduate, in presenza della rilevazione di carenze o lacune negli adempimenti inseriti nei diversi livelli di priorità dal decreto.

 

Leggi il testo del Decreto




Primi dati INPS – Linee guida REI – Piano povertà

Nella conferenza stampa tenutasi lo scorso 28 marzo, il Presidente dell’INPS, Tito Boeri, ha illustrato i primi dati sul Reddito d’Inclusione, nelle slide allegate.

In particolare, dai dati presentati emerge che le misure di contrasto alla povertà hanno raggiunto il 50% della platea potenziale coinvolgendo 870 mila persone. La maggior parte dei benefici vengono erogati al Sud: sette beneficiari su dieci vivono infatti nelle regioni meridionali, con in testa Campania, Calabria e Sicilia. L’importo medio mensile e’ di 297 euro e risulta variabile a livello territoriale con un minimo di 225 euro per la Valle d’Aosta fino ai 328 per la Campania; complessivamente le regioni del Sud hanno valore medio più alto di quelle del Nord e del Centro. Quanto alla composizione dei nuclei, quelli con minori risultano essere 57.000, rappresentando il 52% dei nuclei beneficiari e coprendo il 69% delle persone interessate. I nuclei con disabili rappresentano invece il 20% dei nuclei beneficiari, coprendo il 20% delle persone interessate.

Inoltre, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha pubblicato sul proprio sito le Linee guida sul Reddito di Inclusione (in allegato), rivolte agli operatori ReI, che riepilogano le disposizioni normative e gli indirizzi attuativi della misura di contrasto alla povertà prevista dal Decreto legislativo 147/2017. In particolare, le Linee guida forniscono informazioni e chiarimenti sulle funzioni dei Comuni e degli Ambiti territoriali per l’attuazione della misura, sul passaggio dal SIA al REI, sui destinatari e requisiti del Redito di Inclusione, sulla decorrenza e le modalità di calcolo del beneficio economico, sulle modalità per la presentazione della domanda, sul riconoscimento e le modalità di erogazione della misura, sul progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, sulle sanzioni e/o sospensioni del beneficio economico, sulla compatibilità con lo svolgimento dell’attività lavorativa e sull’integrazione del REI con le misure regionali.

 Infine, come preannunciato, si trasmette in allegato l’ultima versione del Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, così come approvato dalla  Rete della Protezione e dell’Inclusione Sociale il 22 marzo scorso. Si precisa che l’approvazione definitiva del Piano avverrà, previa intesa in sede di Conferenze Unificata, con Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali,  di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

slide-REI-dati INPS

 




Pubblicate le Linee guida REI

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato sul proprio sito le Linee guida sul Reddito di inclusione rivolte agli operatori REI, che riepilogano e organizzano per argomenti le disposizioni normative e gli indirizzi attuativi della misura di contrasto alla povertà prevista dal Decreto legislativo n. 147/2017.

La misura viene riconosciuta ai cittadini dell’Unione (o ai familiari di un cittadino dell’Unione in possesso del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente) ovvero ai cittadini di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o agli apolidi in possesso di analogo permesso o ai titolari di protezione internazionale (asilo politico, protezione sussidiaria), purché residenti in Italia in via continuativa da almeno due anni.

 http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=821213&IdDett=63426




SPRAR, prorogati i termini per la presentazione dei progetti

Con circolare del Ministro dell’Interno, è prorogato il termine relativo alla presentazione di progetti di accoglienza nell’ambito della rete SPRAR (D.M. 10 agosto 2016).

Pertanto, ai fini del finanziamento con decorrenza dal 1° luglio 2018 verranno valutate anche le istanze che perverranno dopo il 31 marzo ed entro il 16 aprile p.v..

A tal proposito si ricorda che è attivo il servizio di help desk a supporto degli enti locali “Accesso SPRAR”.

 Il Servizio offre un supporto unico e qualificato sia agli enti locali che intendono aderire per la prima volta alla rete di accoglienza dello SPRAR che agli enti già titolari di uno SPRAR ed intenzionati a presentare un nuovo progetto per una diversa categoria di beneficiari.

 Per sottoporre i quesiti allo staff del Servizio di help desk si utilizza l’indirizzo e-mail accesso.sprar@cittalia.it.

 In breve tempo si ottengono così le risposte utili come, ad esempio, quelle riferite alle modalità di accesso e alle linee guida per il funzionamento dello SPRAR, alle attività preparatorie in vista della presentazione di una domanda di contributo, a questioni territoriali specifiche che risultano rilevanti per l’attivazione di un progetto di accoglienza, agli aspetti tecnici relativi alla impostazione operativa e alla gestione del progetto triennale, alla preparazione del piano finanziario preventivo.

 “Accesso SPRAR” è sostenuto dal Ministero dell’Interno e realizzato da ANCI, in collaborazione con la Fondazione Cittalia e il Servizio Centrale dello SPRAR.

Nella pagina web Sprar sono raccolte diverse informazioni anche sui Servizi complementari realizzati da ANCI a supporto dei Comuni per l’accesso allo SPRAR, tra cui si ricorda:
• il numero dedicato 06.8881.7287 per avere informazioni e spiegazioni sul Decreto del Ministero dell’Interno del 10 agosto 2016;
• la casella di posta elettronica clausolasalvaguardia.immigrazione@anci.it per il monitoraggio dell’applicazione della clausola di salvaguardia;
• il webinar e le slide informative sui servizi ANCI a supporto dei Comuni per l’accesso allo SPRAR.

 

Leggi la Circolare ministeriale




FORMARE PER INTEGRARE EVENTO CONCLUSIVO – CONVEGNO Servizi pubblici: strategie e innovazione per la coesione sociale

 

FORMARE PER INTEGRARE – CONVEGNO CONCLUSIVO

Servizi pubblici: strategie e innovazione per la coesione sociale

29 Marzo 2018

Si conclude con il convegno Servizi pubblici: strategie e innovazione per la coesione sociale, il Progetto Formare per Integrare, finanziato dal Ministero dell’Interno attraverso il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020 Obiettivo Specifico: 2.Integrazione / Migrazione legale – Obiettivo Nazionale: Capacity building – lett. j) Governance dei servizi e realizzato dalla Regione Umbria in qualità di Capofila di un ampio e qualificato partenariato pubblico-privato composto da Anci Umbria, Felcos Umbria, Alisei, Aris e CSC.

 

Leggi il comunicato stampa;

PROGRAMMA EVENTO FINALE




Scadenze insostenibili per il rendiconto 2017, la nota Anci-Ifel

Provengono in questi giorni all’Anci numerose segnalazioni, in particolare da parte di Comuni di minore dimensione, circa la necessità di una proroga del rendiconto 2017 (30 aprile 2018) a causa dei gravosi adempimenti legati alla contabilità economico-patrimoniale.

L’associazione ha quindi scritto al presidente della commissione Arconet del Mef, Salvatore Bilardo, inviando al contempo una nota Anci-Ifel in cui vengono segnalate le principali difficoltà che, in molti casi, rendono insostenibile il rispetto delle scadenze per la chiusura dei rendiconti. Anci chiede quindi interventi in via amministrativa, suggerendo per i piccoli Comuni lo slittamento al 2019 degli adempimenti  in materia di contabilità economica-patrimoniale. (com/ef)

Leggi la lettera del Segretario Anci Nicotra;

Leggi la nota Anci




Nota Bando WiFi4EU per la realizzazione di reti WiFi pubbliche

Dal 20 marzo è diventato operativo il Programma “WiFi4EU”, il piano dell’Unione Europea per dotare 8mila comuni di tutta Europa di WiFi gratuito negli spazi pubblici.

Da questa data Comuni e gestioni associate possono registrarsi sul sito www.WiFi4EU.eu: la registrazione è necessaria per partecipare al bando – che verrà pubblicato a maggio 2018 – di assegnazione dei voucher, ognuno dell’importo di 15.000 euro, che il Comune potrà utilizzare per installare hotspot gratuiti negli spazi pubblici.

Per gli Enti interessati, le tappe sono le seguenti:

1.      effettuare, a partire dal 20 marzo 2018, la registrazione online del proprio Ente sul portale Ue www.WiFi4EU.eu, nella propria lingua. Non occorre accludere una bozza di progetto per gli hotspot

2.      a partire dal 15 maggio 2018, chi si e’ registrato potrà fare domanda per i voucher da 15.000 euro: questi verranno assegnati sulla base del principio “primo arrivato, primo servito”

3.      nell’estate, la Commissione Europea annuncerà i primi 1000 vincitori dei fondi: saranno almeno 15 per ognuno dei 28 Paesi Ue

4.      i Comuni vincitori dei voucher avranno tempo 18 mesi per installare il WiFi gratuito tramite società di telecomunicazioni e fornitori internet di loro scelta e nei luoghi pubblici da loro indicati

I beneficiari possono utilizzare il buono WiFi4EU anche per finanziare parzialmente un progetto di valore superiore: in questo caso le attrezzature e i costi di installazione che superano il valore del buono rientreranno nell’ambito del contratto tra il fornitore e il beneficiario.

A carico dell’Ente beneficiario rimangono i costi relativi all’abbonamento a internet e alla manutenzione delle apparecchiature necessarie per offrire gratuitamente WiFi di elevata qualità ai cittadini e ai visitatori. In entrambi i casi la garanzia della copertura dei costi dovrà essere di almeno 3 anni.

Quello di maggio sarà solo il primo di cinque bandi che saranno spalmati sui prossimi due anni. I bandi successivi saranno più ingenti, mentre il valore dei voucher resta fisso a 15mila euro. Ogni Comune potrà beneficiare di un solo voucher nell’arco del programma. Chi ha fatto domanda ma non ha ottenuto il voucher potrà ripresentarla ai bandi successivi.

Per maggiori dettagli sulle modalità di partecipazione, qui https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/faq/wifi4eu-domande-e-risposte è disponibile un elenco di Domande&Risposte.

 

Per qualunque richiesta di informazioni, è possibile contattare Mauro Savini, Referente infrastrutture digitali e innovazione urbana di ANCI: savini@anci.it , 06/68009304, 339/4093704




Avviso pubblico Città che legge 2018-2019

 

                                                           

 

 

      Città che legge 2018-2019

 

 

 

     
 

La Convention “Ripensare le città attraverso i libri” (9 Marzo 2018 Milano, Tempo di Libri) dedicata alle “Città che leggono” ha rilevato un’importante e incoraggiante partecipazione da parte delle Amministrazioni comunali di tutta l’Italia che hanno condiviso le proprie esperienze e aspettative nell’ambito di una giornata in cui esperti e rappresentanti della cultura hanno dato il proprio contributo teorico, e non solo, al progetto “Città che legge”.

Il progetto del Centro per il libro e la lettura, in collaborazione con ANCI, continua dunque sulla strada intrapresa attraverso la pubblicazione dell’Avviso Pubblico per il biennio 2018-2019 che chiama a partecipare tutte le Amministrazioni comunali interessate ad ottenere la qualifica di “Città che legge”, al fine di mettere in atto una logica collaborativa di rete in grado di sostenere la lettura a livello territoriale e ri-progettare gli spazi urbani attraverso i libri.

L’esperienza di Città che legge 2017 è infatti risultata molto positiva: circa 400 comuni ne sono entrati a far parte, di questi, circa 90 hanno partecipato ai bandi di finanziamento dedicati a progetti innovativi di promozione della lettura che il Centro per il libro ha lanciato lo scorso anno. Gli 11 Comuni vincitori dei tre differenti bandi hanno rivelato una vivacità culturale e un impegno che dimostrano come la diffusione del libro e della lettura sia davvero uno strumento per la crescita socio-culturale delle comunità urbane in grado di restituire una visione nuova di luoghi come librerie, biblioteche e altre strutture culturali.

Il nuovo Avviso Pubblico

Per ottenere la qualifica di Città che legge 2018-2019 i comuni interessati devono fare domanda al Centro per il libro e la lettura compilando ed inviando il formulario allegato all’Avviso pubblico entro e non oltre le ore 18:00 del 10 Aprile 2018, secondo le modalità previste nell’Avviso stesso. Quelli che avranno i requisiti richiesti saranno iscritti nell’elenco delle “Città che leggono” per il biennio 2018-2019. Tale iscrizione consentirà loro di partecipare ai bandi per l’attribuzione di contributi economici, premi ed incentivi che il Centro per il libro e la lettura di volta in volta predisporrà.

Le Amministrazioni comunali che hanno ottenuto la qualifica di “Città che legge” per l’anno 2017 dovranno ripresentare la domanda per essere iscritte nell’elenco relativo al biennio 2018-2019.

Per qualunque informazione si prega di scrivere esclusivamente all’indirizzo:cittachelegge@beniculturali.it.

Per tutti i dettagli del progetto “Città che legge” cliccate qui.




Convocazione incontro Consulta Energia, Ambiente, Sistema idrico

Leggi la convocazione




Convocazione congiunta Sociale-Immigrazione. 26 marzo ore 10,00

Apri la convocazione




WELFARE – SIGLATO IL NUOVO PROTOCOLLO TRA ANCI E LA CONSULTA NAZIONALE DEI CAF

Con la sottoscrizione in data odierna del Protocollo d’intesa (in allegato) tra l’Associazione e la Consulta dei CAF, si è rinnovata la collaborazione a livello nazionale, avviata lo scorso anno nell’ambito dell’attuazione del Sostegno per l’Inclusione e riconfermata nel 2018 per l’attuazione del Reddito di Inclusione, misura nazionale di contrasto alla povertà avviata il 1 gennaio 2018.

Come è noto i Comuni ed i Centri di Assistenza Fiscale hanno sviluppato nel corso degli anni rapporti di collaborazione ed accordi specifici al fine di fornire assistenza alle famiglie nella richiesta di prestazioni sociali agevolate erogate dal Comune. E’ in tale contesto che si inserisce il Protocollo e il relativo schema di convenzione (in allegato) allegato (che i comuni, se vorranno, potranno declinare –o meno- sui territori in base alle loro strette necessità e specificità) per semplificare la gestione delle richieste legate alla misura ReI, prevista dal decreto legislativo 15 settembre 2017. (com/gp)

Vai al Protocollo

 

 




8 marzo Anci e i Comuni dicono No alla violenza sulle donne

I Comuni dicono   No alla violenza sulle donne #noallaviolenzasulledonne