Incontro in II Commissione consiliare della Regione Umbria sulla vicenda inerente Poste Italiane

Toniaccini: “Ampliare l’orario di apertura di tutti gli uffici postali per evitare file e assembramenti all’esterno delle sedi e tutelare la salute dei cittadini”.

“Ampliare l’orario di apertura al pubblico in tutti gli uffici postali per evitare file e assembramenti all’esterno delle sedi, per tutelare la salute dei cittadini e contemporaneamente continuare a fornire un uguale servizio sul territorio regionale”: questa la richiesta avanzata a Poste Italiane dal presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini, partecipando, questa mattina, alla II Commissione consiliare, convocata dal presidente Valerio Mancini proprio sul tema degli uffici postali. Erano presenti i consiglieri regionali della II commissione e, per Poste Italiane, il dottor Paolo Pinzani, responsabile relazioni istituzionali area Centro Nord, il dottor Giovanni Zunino, Head of Retail & SME Network North Central Territorial Macro Area, e la dottoressa Serena Di Santo, Responsabile Gestione Operativa Centro Nord.

“Abbiamo accolto favorevolmente – affermano il presidente Toniaccini e il coordinatore dei Piccoli Comuni, Federico Gori – la proposta del presidente Mancini, giunta al termine della seduta di commissione, di redigere un documento unico sulla vicenda e di portare la questione in sede di Conferenza Stato-Regioni. Nel frattempo, auspichiamo un cambio di passo da parte di Poste Italiane che possa recepire le nostre richieste, a partire da un prolungamento degli orari, nell’interesse esclusivo dei cittadini che sono il bene primario da tutelare”. Il presidente e il coordinatore ringraziano “i diversi consiglieri regionali per il contributo apportato e il presidente di commissione, Mancini, per essersi fatto carico della vicenda e per la volontà di portare avanti congiuntamente questa azione”.

Tuttavia, “sull’esito dell’incontro con Poste – affermano – non siamo soddisfatti per due motivi essenziali: il primo, perché da febbraio scorso a oggi non ci sono state riaperture complete di orario in ogni sede; il secondo, perché al termine della riunione non sono state date rassicurazioni certe sull’avanzare delle progettualità, ma, fra le altre considerazioni, è stato detto da Poste che si attende l’evoluzione della pandemia. È trascorso più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria e riteniamo non giustificabile che ci si nasconda ancora dietro la pandemia per l’erogazione completa di servizi che sono essenziali alla popolazione, e la cui riduzione in alcune sedi potrebbe incidere sulla salute della stessa popolazione. È su questi due presupposti base che muove la nostra azione che non si fermerà qui. Come Sindaci siamo pronti, se non dovesse esserci una risposta alle nostre richieste, a una protesta corale perché non accettiamo che il ripristino degli orari in tutte le sedi sia demandato alla fine della pandemia, né, come ha asserito il dottor Pinzani, alla possibilità che il personale del front office di Poste Italiane possa essere vaccinato nell’immediato. Ricordiamo, inoltre, che la questione non è regionale, ma ha carattere nazionale, proprio perché le stesse problematiche sono state riscontrate anche da altri Comuni e da altre Anci regionali”.

Toniaccini e Gori sottolineano, infine, che “come Anci Umbria ci siamo mossi immediatamente, fin dai primi mesi di pandemia per rappresentare ai vertici di Poste Italiane le problematiche, che si sono palesate fin da subito, e per trovare una soluzione congiunta. Abbiamo fatto notare che ogni emergenza, tanto più questa sanitaria, richiede necessariamente flessibilità d’intervento. Nell’ultima lettera di dicembre scorso, peraltro, Anci Umbria ha chiesto l’istituzione di un Tavolo di confronto nazionale”.

 

Perugia 14 aprile 2021




Riapertura scuola secondaria di secondo grado: ieri, nella riunione in Prefettura, definite con Anci Umbria le modalità di rientro in sicurezza.

Al via il monitoraggio della Polizia locale e dei volontari di Protezione civile sugli accessi ai mezzi di trasporto pubblico locale, in piena collaborazione con Busitalia.

I Comuni contribuiranno al monitoraggio degli accessi sui mezzi pubblici: è quanto stabilito nella riunione di ieri pomeriggio, convocata dalla Prefettura di Perugia, sul tema scuola e trasporto pubblico locale, alla quale ha partecipato anche Anci Umbria, in vista del rientro, previsto per domani, degli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Oggi, un nuovo tavolo con la Prefettura di Terni.

Anche nell’ottica di attuazione delle nuove disposizioni nazionali in materia, ai Comuni è stato chiesto l’impegno di collaborare con le forze dell’ordine, mettendo a disposizione, nei limiti del possibile, il personale della Polizia locale e i volontari della Protezione civile per monitorare gli accessi degli studenti ai mezzi di trasporto pubblico locale.

I Sindaci, inoltre, potranno anche contattare direttamente Busitalia, con un numero loro dedicato, qualora si rendesse necessario evidenziare criticità o disfunzioni, con l’obiettivo comune di risolvere tempestivamente eventuali problematiche.

“La riunione di ieri – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – è stata proficua ed è servita non solo a fare il punto della situazione per un rientro degli studenti a scuola il più possibile in sicurezza, ma anche a definire ruoli e compiti, in uno spirito di massima collaborazione fra enti, istituzioni e privati, con l’unico obiettivo di contrastare la diffusione del virus. Si sta lavorando su più fronti per tutelare, prima di tutto, la salute dei cittadini, e quindi garantire massimo rispetto delle normative anticovid e massima funzionalità delle misure previste in materia”. Il sindaco, al termine della riunione, ha ringraziato “Prefettura di Perugia e Terni, Regione Umbria e forze dell’ordine per la sinergia messa in campo, unitamente alla Polizia locale e ai tanti volontari che stanno apportando un prezioso contributo”.




Anci e Federsanità Umbria, Centro Regionale Pari Opportunità dell’Umbria, Federfarma e Assofarm Umbria e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni uniti contro la violenza sulle donne e per l’inserimento del numero nazionale AntiViolenza 1522 e del numero diretto di cellulare dei Centri AntiViolenza in tutti gli scontrini delle farmacie regionali che aderiranno

Definito l’accordo innovativo che sarà firmato dopo le festività di Pasqua

Anci e Federsanità Umbria, il Centro regionale Pari Opportunità (Cpo), Assofarm e Federfarma Umbria, in forza degli accordi già in essere, e Ordine dei Farmacisti di Perugia e Terni introducono due importanti novità nella lotta alla violenza sulle donne: quella di uniformare su tutto il territorio regionale, l’inserimento del numero nazionale AntiViolenza 1522 su tutti gli scontrini delle farmacie pubbliche e private che aderiranno e, contemporaneamente, di aggiungere anche il cellulare del Centro AntiViolenza di riferimento. In questo modo, si rende l’iniziativa una pratica non sporadica o di singole Amministrazioni, ma collegiale e condivisa e si dà anche l’opportunità di mettere immediatamente in contatto la persona con il centro di riferimento.

L’accordo è stato già definito e sarà firmato subito dopo le festività di Pasqua.

Questo protocollo d’intesa – che va ad aggiungersi ad altre importanti iniziative – “introduce come prassi condivisa – spiega Anci Umbria – il numero nazionale 1522 e valorizza la grande forza della territorialità e capillarità dei servizi, unitamente alla formazione specifica e continua che hanno i Comuni, il Cpo, la rete sanitaria e il sistema farmacie, sia pubblico sia privato”.

“Questa azione – afferma il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – è la testimonianza di come gli accordi servano a fare squadra su tematiche fondamentali del nostro vivere, a dare concretezza alle progettualità, alle idee. E’ un segnale di rinnovamento e cambiamento, della volontà ad agire nel merito dei problemi: un significativo passo avanti a supporto di chi subisce violenza e a testimonianza della volontà concreta a intervenire fermamente sia sul fronte della tutela, sia della presa in carico”.

“Come coordinatrice della commissione welfare di Anci Umbria – commenta l’assessore al Comune di Perugia, Edi Cicchi – ho ritenuto opportuno mettere a sistema le diverse e isolate iniziative sul territorio, a partire dagli ordini del giorno presentati in alcuni Comuni, per generare una rete territoriale forte, un collegamento che non è solo nel Numero unico nazionale e correlata App AntiViolenza 1522, ma un voler andare oltre, come proposto anche dal vicesindaco di Umbertide, Annalisa Mierla, nella relazione immediata con i Centri AntiViolenza che fanno riferimento alle relative Zone Sociali regionali, inserendo anche il numero diretto di cellulare del CAV di riferimento. Questo garantirebbe una vera e propria sinergia tra i professionisti farmacisti e le Zone Sociali territoriali in cui le farmacie vivono, operano e si relazionano”.

Sia il presidente Toniaccini, sia l’assessore Cicchi concordano sulla necessità di “potenziare l’informazione a favore delle donne, e di chiunque subisca violenza, ma anche di garantire nuovi e più efficaci strumenti per raggiungere i Cav, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria, in cui le violenze, all’interno delle mura domestiche, sono aumentate”.

Anche per la presidente del Cpo, Caterina Grechi “per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere è sempre fondamentale la sinergia di istituzioni, associazioni e di tutti i soggetti che sul territorio possono intercettare il fenomeno in maniera privilegiata. Tanto più in questo momento, in cui la pandemia ha aggravato drasticamente il problema della violenza contro le donne, in particolare la violenza domestica: il distanziamento sociale, la convivenza e il confinamento forzati hanno ridotto spesso la possibilità per le donne di formulare delle concrete richieste d’aiuto. I centri AntiViolenza, le istituzioni e servizi specifici sono chiamati a ripensare a nuove pratiche e misure da adottare per prevenire il rischio, continuare ad assicurare il supporto alle donne e mantenere una rete di sostegno per contrastare la violenza di genere. Questa iniziativa può rappresentare un efficace strumento in più per informare le donne vittime di violenza che non sono da sole”.

“Si stringono sempre più – commenta Antonio D’Acunto, presidente Assofarm – le maglie per contrastare un fenomeno che, per una serie di ragioni concomitanti ed evidenti, si è accentuato in questi mesi di pandemia. Assofarm è ben favorevole a mettere a disposizione le proprie strutture e il personale qualificato e auspica che possano aderire all’iniziativa tutte le realtà delle farmacie pubbliche regionali”.

Anche Federfarma sulla stessa linea: “Le farmacie dell’Umbria sono disponibili e favorevoli all’inserimento sugli scontrini fiscali del numero verde 1522, che consente di mettersi in contatto con i vari centri antiviolenza situati sul territorio regionale – dichiarano Augusto Luciani e Silvia Pagliacci, rispettivamente presidente Federfarma Umbria e Federfarma Perugia -. Già in passato anche nella nostra regione abbiamo sostenuto ed avallato molte iniziative, penso ad esempio al ‘Progetto Mimosa’, che vanno nella direzione di una maggiore tutela delle donne vittime di atti inqualificabili e che spesso hanno paura e difficoltà a denunciare tali soprusi. Crediamo che questo tipo di messaggi debbano essere doverosamente amplificati e le farmacie umbre, da questo punto di vista, sono e saranno sempre pronte a farlo”.




Gli apporti dagli Enti locali e dagli operatori economici della Regione Umbria per la definizione e attuazione del piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR)

Anci Umbria, si propone come punto di riferimento per l’assistenza tecnica

C’è innovazione e futuro nel Next Generation EU e il ruolo degli Enti locali è strategico per la sua realizzazione, in quanto sono proponenti e attuatori di buone progettualità. Tuttavia, c’è tutta una parte burocratica, di rendicontazione e di spesa molto complessa e articolata: la commissione europea ha, infatti, dato un nuovo indirizzo, in quanto il controllo non avverrà sulla spesa, ma sui risultati conseguiti.

In questo senso, Anci Umbria si propone come punto di riferimento per i Comuni, prevedendo assistenza tecnica e procedurale: è quanto emerso oggi durante il webinar “Gli apporti dagli Enti locali e dagli operatori economici della Regione Umbria per la definizione e attuazione del piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR)”, promosso da Anci Umbria.

Esperti di programmazione comunitaria e program management, unitamente a rappresentanti di Anci Umbria, della Regione Umbria, dei Comuni e altri interlocutori, si sono confrontati sullo stato di definizione del PNRR, i suoi contenuti, modalità e tempi di attuazione.

L’attuazione del NEXT GENERATION Italia impegnerà gli operatori economici e i funzionari degli Enti locali della regione Umbria per l’atteso contributo nell’ambiziosa realizzazione degli investimenti e delle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che è parte sostanziale del NEXT GENERATION Italia. La regione Umbria potrà beneficiare di importanti ricadute derivanti dall’attuazione del piano, a patto di trovare una repentina operatività.

Infatti, l’approccio della Commissione è drasticamente cambiato: il Piano dovrà avvenire in tempi estremamente contenuti e il controllo da parte della Commissione non avverrà più sulla spesa, ma sui risultati ottenuti.

A introdurre i lavori è stato il segretario generale di Anci Umbria, Silvio Ranieri il quale ha evidenziato come “Questi programmi avranno vera e piena efficacia laddove verrà creata una rete fra Comuni, con Anci Umbria che metterà loro a disposizione assistenza tecnica; e tra loro e le altre Istituzioni, a partire dalla Regione Umbria, il sistema sanitario, proseguendo con l’Università e l’istruzione, le associazioni di categoria, i sindacati, la rete delle imprese, in un’ottica di rilancio dell’intero territorio regionale.

Noi abbiamo già due punti di partenza: quello di Anci nazionale che ha individuato 10 azioni di sistema per quanto concerne il Piano nazionale di ripresa e resilienza; e quello dei Comuni che si sono attivati con una loro progettazione. Resta una questione centrale: occorre che accanto ai progetti e alle risorse ci sia la capacità di saper rendicontare, di adempiere a una serie di atti e passaggi burocratici che l’Ue chiede. Procedure fondamentali, senza le quali le risorse non saranno erogate. In questo senso, Anci Umbria intende proporsi come punto di riferimento per i Comuni, per quanto attiene a tutta la parte di rendicontazione e procedurale, offrendo assistenza tecnica.

Le parole chiave dovranno essere sviluppo e servizi: l’Umbria dovrà modernizzarsi, digitalizzarsi, essere sempre più all’avanguardia con la tecnologia, ma contemporaneamente ampliare il novero dei servizi ai cittadini e alle imprese. Il tutto, salvaguardando ambiente, territorio e sostenibilità. Oltre a identità e tradizioni che dovranno interagire, senza essere sopraffatte, da una visione innovativa di città e di comunità. Ci sarà un nucleo centrale, il NG, da cui si sprigionerà energia positiva in tutti gli ambiti del nostro vivere”.

Angelo Bianchi e Raffaele Colaizzo, consulenti indipendenti, sono entrati nel merito del webinar.

“Siamo in avvio di una fase importante – ha sostenuto Colaizzo – di nuovi investimenti per lo sviluppo e la coesione. L’Unione europea da molti anni genera politiche strutturali di riequilibrio e coesione, ma mai come in questo periodo risultano determinanti, con lo shock causato dalla pandemia, anche in termini di recessione. L’Ue ha stanziato 750 miliardi di euro con il NG, destinandoli a un duplice obiettivo: di ripresa e di trasformazione economica articolata attorno agli assi di transizione ecologica, digitale e della inclusione sociale. Il periodo 2021-27 ci pone di fronte a un grande sforzo di investimenti.

Questo nuovo strumento che è Next generation introdotto recentemente dall’Unione europea, impone agli Stati membri di dotarsi di un Piano nazionale che definisca priorità e modalità attraverso cui gli investimenti e le riforme saranno attuate. L’Ue chiede un impegno sulle riforme dei sistemi, in modo che gli effetti di lungo periodo degli investimenti si verifichino e abbiano pieno effetto. Il governo sta già preparando le bozze”. Tuttavia – avverte Colaizzo – c’è un elemento critico: “L’Ue darà finanziamenti al termine delle realizzazioni, dopo aver accertato che i risultati stabiliti in partenza siano stati veramente raggiunti. La governance dei piani nazionali è complessa. La Commissione approva i piani, coordinati dalle amministrazioni nazionali, ma Regioni ed Enti locali hanno un ruolo fondamentale, come proponenti buona progettualità e attuatori di buona progettualità”.

L’ingegner Bianchi ha parlato di “sfida terribile, perché – ha spiegato – il piano impone di terminare gli investimenti entro il 2026. Per chi opera nel settore dei contratti pubblici sa che questo termine è molto sfidante, perché la durata media di una infrastruttura in Italia è molto elevata. L’implementazione del piano e la governance richiederanno un impegno e un coinvolgimento molto forte, con un coordinamento dei Comuni, in particolare e in generale degli Enti locali che saranno proponenti e beneficiari, allo stesso tempo, dell’intervento”. Per l’ingegner Bianchi c’è anche un’altra questione: “Noi ci portiamo dietro un problema ventennale di disallineamento del sistema di attuazione dei contratti italiani rispetto alla gestione del ciclo di vita del progetto europeo. Siamo abituati a mandare avanti progetti per livelli di progettazione, mentre l’Ue ci chiede identificazione nella definizione del piano, documenti che nel nostro codice dei contratti non sono previsti e un ciclo di progettazione breve”.




Umbria Film Commission presentata Fondazione; Tesei e Agabiti: ”giornata importante per l’Umbria”

 

(agenzia umbria notizie)

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umbria film commission presentata fondazione; tesei ed agabiti:”giornata importante per l’umbria”

(aun) – Perugia, 31 mar. 021 – “L’appuntamento di oggi è per noi motivo di orgoglio perché siamo riusciti a costituire, in tempi relativamente rapidi e grazie al lavoro di squadra, la fondazione di Umbria Film Commission, tanto attesa e che mancava nella nostra regione”:  lo ha detto la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei nel corso della presentazione, avvenuta stamani a Palazzo Donini, della Fondazione Umbria Film Commission, a cui hanno partecipato la sottosegretario di Stato al Ministero della cultura Lucia Borgonzoni, i sindaci di Perugia, Andrea Romizi, e di  Terni, Leonardo Latini, il presidente Anci Umbria Michele Toniaccini, la presidente della Associazione italiana film commission Cristina Priarone, il regista Paolo Genovese il presidente di Anica, Francesco Rutelli. Presenti anche i membri del Cda.

 “Sin dall’insediamento di questa Giunta – ha aggiunto la presidente Tesei – abbiamo lavorato a questa priorità avendo piena consapevolezza che quello dell’Umbria è un territorio naturalmente vocato all’accoglienza di produzioni cinematografiche e televisive. Si tratta di una bellissima iniziativa, condivisa con tutti i Comuni umbri, che avrà notevoli ricadute anche per lo sviluppo economico dei territori. Crediamo fermamente in questo progetto per il quale nella Giunta di oggi abbiamo deliberato uno stanziamento importante per un milione e mezzo di euro per il 2021 finalizzato al supporto delle produzioni ed ulteriori risorse dedicate alla formazione professionale delle figure tecniche, rivolto anche alle maestranze del territorio. Ad  aprile – ha annunciato Tesei – la Giunta regionale presenterà inoltre un pacchetto straordinario di misure per i settori del turismo, della cultura e dello spettacolo. Si tratta di strumenti diversi, tutti collegati da una strategia unica che, oltre al rafforzamento dei ristori per operatori, associazioni e imprese operanti in questi settori, punterà a favorire la ripartenza di un comparto particolarmente colpito dagli effetti del Covid”.

   La sottosegretario di Stato al Ministero della cultura Lucia Borgonzoni ha evidenziato che “i temi dell’audiovisivo e della cultura sono fondamentali per il nostro Paese, in quanto hanno una ricaduta enorme sui territori dove le film commission rappresentano fattori di sviluppo e di attrazione.  Anche nell’ambito del Pnrr sono previsti consistenti investimenti sulle film commission ed in particolare su Cinecittà come attrattore mondiale della produzione audiovisiva e filmica in Italia e volano per le altre realtà regionali”. Borgonzoni ha inoltre affermato che c’è e ci sarà “il supporto del ministero a sostegno delle film commission, nella consapevolezza che, come emerso da una ricerca di Anica in collaborazione con il centro studi di Confindustria,  l’investimento sull’audiovisivo costituisce un  moltiplicatore economico molto alto per i territori dove si investe”.

La presidente della Associazione italiana film commission Cristina Priarone ha sottolineato come “una regione così importante come l’Umbria, aveva bisogno di una film commission strutturata. Le film commission – ha aggiunto – incarnano l’osmosi tra territorio e settore audiovisivo. E’ dunque fondamentale la partecipazione del territorio attraverso la Regione e gli enti locali e da questo punto di vista l’Umbria parte da ottime basi, avendo anche a disposizione una buona dotazione di risorse e la presenza di Paolo Genovese che darà vita e belle scelte strategiche ed umane. La nostra Associazione ci sarà per eventi e iniziative di lancio e per aiutare la Film commission umbra in tutti i settori, per portarla alla conoscenza nazionale. Le film commission – ha concluso – sono avamposti che interagiscono su una scena mondiale e che innescano processi di virtuosi di sviluppo territoriale e turistico”.

  Per il presidente di Anci Umbria Michele Toniaccini, “la costituzione della Fondazione rappresenta una nuova opportunità di promozione per i comuni che possono così mettere a leva le loro peculiarità ed eccellenze in una regione che ha già dimostrato di essere attrattiva per molti autori e registi e la sinergia fra Anci Regione e Comuni di Perugia e Terni rappresenta un valore aggiunto per l’intera Umbria”.

   “Oggi è un momento storico che dà inizio ad una grande avventura – ha detto il sindaco di Terni, Leonardo Latini – e siamo pronti ad accogliere questa sfida di rilancio oltre che di resilienza dovuta alla pandemia. Siamo pronti a fare la nostra parte anche per l’interlocuzione con imprese e settore del turismo. Terni ebbe negli anni 90 l’intuizione del rilancio del proprio territorio attraverso la produzione cinematografica legata agli studi di Papigno dove sono stati girati film importanti.  Ora – ha aggiunto – abbiamo un soggetto che può coordinare l’attività legata all’audiovisivo a livello regionale e ciò è fondamentale per la nostra regione che è un vero e proprio set naturale.

Nel “ringraziare tutti i soggetti che hanno portato alla nascita della Fondazione”, il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha evidenziato che “Umbria film commission rappresenta un fattore importante per lo sviluppo dell’intera regione e per la sua promozione, ma anche costituisce un’occasione per recuperare consapevolezza della identità regionale. Ciò ci consentirà di affrontare le produzione in un rinnovato spirito di  collaborazione tra i territori. Avere già a disposizione importanti risorse di bilancio testimonia la volontà concreta di portare avanti questa sfida che rappresenta anche una opportunità per i lavoratori del comparto”

“Non mi risparmierò in questo impegno – ha detto Paolo Genovese presidente della Fondazione. Abbiamo ora a disposizione uno strumento fondamentale per il territorio e per incrementare l’attività cinematografica, lavorando per attrarre produzioni in Umbria, una regione che ha tantissime risorse e che è un set naturale. I finanziamenti per questo sono importanti, così come la flessibilità nell’erogare servizi e la logistica legate al settore per rendere più facili le produzioni. Occorre fare conosce inoltre la straordinaria accoglienza umbra e  lavorare, con le istituzioni e gli amministratori comunali, perché grazie alle produzioni si possano esportare il nostro territorio, la cultura, il cibo, il paesaggio. C’è il nostro impegno anche sul fronte della didattica – ha aggiunto Genovese, con l’obiettivo di realizzare  una scuola di cinema in Umbria che ci consentirebbe di  avere maestranze, tecnici e professionisti disponibili sul territorio.  Altro obiettivo – ha concluso – è quello di realizzare un grande Festival di cinema, come appuntamento culturale e cinematografico e mezzo per far conoscere il territorio e le sue eccellenze”.

Il presidente di Anica, Francesco Rutelli ha detto che “l’Umbria,  può ora far tesoro nelle precedenti esperienze delle altre film commission a livello nazionale. In questo ambito – ha aggiunto Rutelli – la specializzazione rappresenta un elemento fondamentale e la specificità umbra va valorizzata come fattore strategico. La prima film commission italiana – ha ricordato – è nata a Roma durante la mia amministrazione. A distanza di 25 la platea si è notevolmente ampliata: non solo cinema, ma spot, web ed attività on line. Nel solo mese di marzo a Roma sono stati contati 207 set aperti. L’Anica si batterà per la riapertura del cinema in condizioni di sicurezza. Nel frattempo abbiamo lavorato con le maestranze, gli  attori, i  sindacati,  registi e produttori. Grazie agli incentivi del governo per fronteggiare i costi covid, abbiamo potuto far girare e pieno regime le produzioni. In Umbria – ha concluso – ci son tutte le condizioni per fare grandi cose e non mancherà il nostro sostegno”. 

   “Abbiamo scommesso sin dal nostro insediamento, insieme alla presidente Tesei che ci ha sempre creduto, sul ‘progetto Fondazione’, come organismo stabile, a tempo indeterminato ed in grado di viaggiare con le proprie gambe e diventare volano di sviluppo per i settori della cultura, dello spettacolo e del turismo – ha sottolineato l’assessore regionale alla cultura Paola Agabiti. Nella Giunta di questa mattina – ha proseguito – abbiamo approvato i criteri per i primi due strumenti fortemente connessi alla Film Commission:  lo schema per la pubblicazione del cosiddetto Film Fund, per un milione e mezzo di euro, per finanziare le produzioni di film, fiction, documentari e cortometraggi, gestito da Sviluppumbria,  ed i criteri del bando straordinario di formazione Techné per l’acquisizione, l’aggiornamento e la specializzazione di competenze tecnico-professionali per i profili del settore dello spettacolo dal vivo. Si tratta di un progetto pilota, che sarà gestito da Arpal, per il quale abbiamo stanziato 600 mila euro.  Sono tante le idee alle quali stiamo lavorando – ha concluso – e gli obiettivi che vogliamo raggiungere coinvolgendo tutti gli attori del territorio, delle istituzioni, del mondo delle imprese. Sono certa che grazie al contributo del Presidente Genovese, a cui rivolgo l’augurio di buon lavoro e di tutti i consiglieri di amministrazione – che saluto e ringrazio – potremo dare un forte impulso alla vita culturale, sociale ed economica della nostra regione”. 

   Questa la composizione del Cda di Umbria film commission e relativi enti di nomina:  Paolo Genovese – Presidente (Regione Umbria), Lidia Vizzino (Regione Umbria), Maria Rosi (Regione e Anci), Daniele Corvi (Comune Perugia), Nicola Innocenti (Comune di Terni)




Il cordoglio di Anci Umbria per la scomparsa del sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella

 

Anci Umbria ha appreso con dolore la scomparsa del sindaco di Amatrice, Antonio Fontanella e si stringe attorno alla famiglia e all’intera città. Anci Umbria ha avuto modo di approfondire la conoscenza del sindaco Fontanella e di apprezzarne le qualità umane e professionali anche durante questi anni di ricostruzione post sisma.

Ci lascia un collega, un amico, una persona che si è sempre spesa per la sua comunità”.




Domani, ore 15, Forum degli Enti Locali per la cooperazione internazionale in Palestina

“Il ruolo degli Enti Locali per la localizzazione dell’Agenda 2030. Esperienze e prospettive future di cooperazione in Palestina”

“Bee the Change” è un progetto di cooperazione in Palestina ed è una delle esperienze – che ha avuto ampio successo e un ottimo riscontro – di cui si parlerà domani, mercoledì 24 marzo dalle ore 15 nel corso del Forum degli Enti Locali per la cooperazione internazionale in Palestina, che tratterà “Il ruolo degli Enti Locali per la localizzazione dell’Agenda 2030. Esperienze e prospettive future di cooperazione in Palestina”.

Il progetto “Bee the Change” è promosso dalla Regione Umbria e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Vede tra i partner ANCI Umbria, FELCOS Umbria, Comune di Foligno, APAU – Associazione dei produttori apistici umbri, APIMED – Federazione degli apicoltori del mediterraneo, Ponte Solidale, Agenzia Umbria Ricerche, CTM Altromercato, Equo Garantito – Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale, Cooperativa Apicoltori di Ramalla, Cooperativa Apicoltori di Jenin,  AOWA – Association of Women’s Action.

“Bee the change” mira ad aumentare le opportunità di lavoro e reddito, specialmente per giovani e donne, nelle aree rurali di Ramallah e Jenin (West Bank), attraverso il rafforzamento del settore apistico e il supporto alla filiera delle piante aromatiche e officinali (PAO).

A questo fine, il progetto ha contribuito a supportare il settore dell’apicoltura attraverso il rafforzamento delle competenze e innalzamento dei servizi forniti da due cooperative di apicoltori locali partner del progetto, una a Ramallah e l’altra a Jenin. Il processo si è concentrato sul miglioramento della qualità dei mieli prodotti e sulla standardizzazione dei processi di conferimento e commercializzazione degli stessi da parte delle Cooperative, per le quali sono stati attivati due centri di assistenza tecnica dove gli apicoltori associati potranno lavorare e vendere il proprio miele.

In questo quadro, particolare rilevanza è stata attribuita al ruolo degli Enti Locali palestinesi, da subito coinvolti nei processi decisionali a livello locale per garantire un supporto concreto e duraturo alle realtà coinvolte, anche in ottica sostenibilità futura.

L’altro filone del progetto riguarda l’avvio di nuove coltivazioni di PAO nelle aree di Ramallah e Jenin, attraverso il supporto alle attività dell’Associazione di donne palestinesi AOWA, già impegnata da anni nella produzione di saponi naturali grazie al sostegno di precedenti progetti di cooperazione con realtà umbre. Grazie al progetto “BEE THE CHANGE”, AOWA ha ampliato le proprie attività, con l’avvio della produzione di olii essenziali derivanti dalle piante aromatiche autoprodotte, in particolare coltivando e distillando menta e lavanda. In questo modo, l’intera filiera di produzione è totalmente sotto la diretta gestione delle donne di AOWA e ne garantisce il controllo della qualità e la sostenibilità futura.

Le azioni messe in campo da “Bee the Change” hanno riguardato momenti di formazione agli apicoltori e alle donne per migliorare la qualità di mieli, olii essenziali e saponi naturali da loro prodotti; allestimento di due centri di lavorazione e vendita del miele; rafforzamento delle capacità imprenditoriali; organizzazione della 10° edizione del “Forum dell’Apicoltura del Mediterraneo”; avvio di una nuova coltivazione di erbe aromatiche per l’estrazione di olii essenziali; potenziamento del laboratorio di produzione; formazione a rappresentanti dei Comuni palestinesi; organizzazione di eventi in Palestina e in Umbria.

Durante il forum, organizzato nell’ambito del progetto “Bee the change” verrà anche presentato il progetto “Safebuilder”, in Palestina: “L’esperienza del Comune di Gubbio – afferma il sindaco, Filippo Maria Stirati – quale capofila di un partenariato con la nostra Università dei Muratori, Scalpellini ed Arti Congeneri, il Centro edile sicurezza e formazione di Perugia, il Governo dello Stato di Palestina, il Regno Hascemita di Giordania e le associazioni di costruttori “Palestinian Contractors Union – PCU”e Jordanian Construction Contractors Association (JCCA) nel progetto è stata ed è tutt’oggi di grande interesse sociale, culturale, storico e politico. Tale progetto infatti non solo ci ha consentito di mettere in piedi un’importante scuola di sicurezza sul lavoro, ma ci ha anche permesso di promuovere e diffondere le competenze delle nostre maestranze locali. I nostri viaggi nel Governatorato di Ramallah e Al-Bireh in Cisgiordania e ad Amman ci hanno infatti consentito di approfondire le relazioni culturali ed economiche con i Paesi con i quali abbiamo lavorato, mettendo le basi anche per quella che diverrà una vera e propria scuola di restauro e di lavorazione della pietra che porterà le tradizioni e la storia della nostra manualità a fondersi con le tecniche e la storia delle terre di Palestina e Cisgiordania”.

Al forum interverranno

Presentazione

Lucia Maddoli, vice direttore FELCOS Umbria

Saluti introduttivi

Franco Brilli, dirigente del servizio Relazioni internazionali, finanza d’impresa, e internazionalizzazione del sistema produttivo della Regione Umbria

Francesco De Rebotti, presidente FELCOS Umbria

Alessandro Mancini, coordinatore progetto FELCOS Umbria

Ahmad Arda, sindaco del Comune di Arrabah

Filippo Maria Stirati, Sindaco del Comune di Gubbio

Guglielmo Giordano, titolare sede – Aics Gerusalemme

IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO IN PALESTINA

Modera

Lucia Maddoli

Intervengono

Marina Sereni, vice Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale (videomessaggio)

Giuseppe Fedele, Console Generale d’Italia a Gerusalemme

Musa Hadid, Sindaco di Ramallah e presidente Association of Palestianian Local Authorities

Simonetta Paganini, Associazione Nazionale Comuni Italiani – Responsabile Dipartimento Rapporti con Associazioni UE ed extra Ue e Cooperazione decentrata

Simone Pettirossi, Assessore Comune di Assisi e membro Consiglio Direttivo FELCOS

Umbria.




ERASMUS PLUS Domani, lunedì 22 marzo, tirocinio formativo all’estero per 17 studenti umbri, in Spagna

Una importante novità per il settore scuola che dà vita a nuove opportunità, formative e professionali, per i giovani studenti: Anci Umbria ha, infatti, conseguito l’accreditamento per il Programma Ersamus 2021-2027.

Anci Umbria aveva già ottenuto nel 2019 il finanziamento per 100 borse di mobilità ai fini di tirocinio lavorativo per 100 neodiplomati, con il Progetto Erasmus + “Travelling into The heart of Europe”. A causa del COVID 19, c’erano stati dei blocchi e al momento, hanno visto la partenza solo 7 studenti per Malta e 9 per la Francia.

Domani, lunedì 22 marzo, scatta, invece, un nuovo blocco di partenza per 17 ragazzi e ragazze, con destinazione Spagna, per una esperienza di 4 mesi di tirocinio lavorativo a Valencia e anche di approfondimento della lingua straniera. Andranno a lavorare in bar, ristoranti, aziende.

“L’accreditamento è un riconoscimento fondamentale – spiega il segretario generale di Anci Umbria, Silvio Ranieri – che ci consente di accedere, direttamente e in automatico, ai finanziamenti annuali, presentando solo una domanda di budget all’Agenzia Nazionale Erasmus+ INDIRE. Un attestato del lavoro che abbiamo svolto come Anci e che andrà a beneficio dell’intera organizzazione, semplificandone, da qui in avanti, procedure e tempi e dando certezza dell’attività. Con un accesso stabile ai finanziamenti è possibile focalizzarsi su obiettivi a lungo termine e utilizzare le attività di mobilità per accrescere in maniera graduale la qualità dell’apprendimento e dell’insegnamento della propria organizzazione, fino a raggiungere livelli successivi”.

Con un accreditamento Erasmus si possono, infatti, facilmente richiedere fondi ogni anno per nuove attività di mobilità, senza la necessità di scrivere ogni volta piani dettagliati delle attività; permette di sperimentare nuove azioni; un nuovo tipo di attività o una nuova organizzazione partner; di definire gli obiettivi dell’organizzazione e dà la libertà di scegliere a che velocità intende svilupparsi. Ma soprattutto, si possono aggiornare i piani via via che si procede.

Importanti anche i partner. Anci Umbria ha presentato la domanda per l’accreditamento con l’appoggio di alcuni enti e scuole: “Giordano Bruno “ e “Cavour-Marconi-Pascal”, di Perugia, “Polo Bonghi” e “Properzio” di Assisi; “Rosselli-Rasetti” di Castiglione del Lago; “Leonardo da Vinci” di Umbertide; “Allievi Sangallo”,  Liceo “Donatelli”, “IISCA” e Liceo statale “Angeloni” di Terni; “Franchetti – Salviani” e “Plinio il Giovane” di Città di Castello. Mentre,  fra gli enti, Regione Umbria; USR Umbria; Cgil, Cisl e Uil Umbria; Glocal srl; Confcommercio; Cna Umbria; i Comuni di Castiglione del Lago, Marsciano, Narni, Bastia Umbra, Terni, Città di Castello.

Anci Umbria, insieme a quelle di Sardegna e Lazio, sta partecipando anche a un altro importante programma, sul versante della progettazione europea, con “EU Cohesion Challenge – Capitale della Coesione 2021”, di cui si attendono gli esiti. Il progetto è teso alla diffusione delle conoscenze sulle politiche di coesione europea per la prossima programmazione e alla capacità di fornire assistenza tecnica agli enti locali in materia di politiche di coesione UE. Vede, inoltre, la partecipazione dei Comuni che dovranno scegliere i migliori progetti.

“Le risorse europee – commenta Ranieri – sono uno strumento strategico non solo per una ripartenza dei nostri territori, ma anche per una nuova visione di sviluppo e crescita degli stessi”.




Anci Umbria aderisce alla XXVI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini invita tutti i sindaci dell’Umbria a onorare la XXVI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che è il 21 marzo.

“Oggi e domani – afferma Toniaccini – si svolgono in tutta Italia iniziative e anche l’Umbria ha voluto dare il proprio contributo, nel rispetto delle normative anti Covid, non solo per ricordare le vittime innocenti di mafia, ma soprattutto per far sentire la presenza delle Istituzioni locali, come segno dell’impegno sul fronte della legalità.

Anci Umbria fa parte dell’Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata e l’illegalità e questo rappresenta un punto fermo, un faro anche su questo lungo periodo di emergenza sanitaria e sul post Covid.

Un impegno che può nascere solo dalla consapevolezza e dalla volontà a cambiare e noi Amministratori, sentinelle dei territori, dobbiamo continuare nella forte azione di monitoraggio delle nostre comunità e di contrasto a pericolose infiltrazioni, in stretta collaborazione con le forze dell’ordine. Non ci sono isole felici, ma deve esserci unità d’intenti e di azione”.

 

Perugia 20 marzo 2021




Videoriunione Anci Umbria – Regione Umbria: nella scelta di apertura o chiusura delle scuole si procede con modelli condivisi con i sindaci, scientifici e per distretti

“Il modello che sarà seguito nella determinazione delle eventuali chiusure o aperture delle scuole presuppone, in sintesi, tre passaggi: il parere del Comitato tecnico scientifico che resta prioritario e vincolante; l’analisi dei livelli di incidenza dei contagi in questo momento presenti, unitamente alla propensione per distretto stabilita prendendo come punto di riferimento il livello sopra e sotto i 10 mila abitanti; infine, sulla base di questi dati, saranno formulate delle proposte”: è questo il procedimento concordato, questa mattina, fra Regione Umbria, rappresentata dall’assessore Paola Agabiti e dal commissario straordinario per l’emergenza, Massimo D’Angelo e i sindaci intervenuti alla videoriunione, promossa da Anci Umbria, in raccordo con la Regione.

Il commissario D’Angelo ha ricordato che “le scelte adottate con l’ultima delibera sono frutto dell’andamento epidemiologico determinato dalle varianti, inglese e brasiliana, che colpiscono con un livello di trasmissibilità molto più elevato rispetto al virus selvaggio. Abbiamo agito nel principio di massima precauzione, avendo analizzato e mappato le aree in cui le varianti erano più presenti. Preciso anche che la scuola non è in discussione quale luogo non sicuro, ma lo sono il pre e post scuola che confluiscono poi, inevitabilmente, al suo interno.

Lavoreremo secondo schede e modelli specifici e per distretti, per poi scendere nell’analisi nei singoli Comuni”.

L’assessore Agabiti ha sottolineato “la necessità di procedere con questi momenti costruttivi di confronto, tesi al bene delle nostre comunità. Abbiamo adottato scelte difficili, coraggiose, a volte non comprese dai cittadini, ma dovute, e a esclusiva tutela della loro salute. Non sono mai state decisioni assunte a cuor leggero e hanno sempre tenuto conto degli effetti negativi che avrebbero avuto sulle comunità. Non ci sono in alcun luogo ricette facili o vincenti, ma si procede con una priorità: la tutela della salute di tutti, a partire dai nostri studenti che, con le varianti, sono i più colpiti e a rischio contagio”. L’assessore Agabiti ha infine evidenziato come “nell’ultima ordinanza assunta, era già prevista la possibilità di rivedere settimanalmente l’andamento e quindi di poter modulare le scelte”.

I sindaci, nella sostanza e maggioranza degli interventi, hanno accolto questo metodo di lavoro e la scelta di operare per distretti, oltre che di procedere in modo condiviso e partecipato.

Il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini ha ringraziato la Regione dell’Umbria per “l’attenzione dedicata ai sindaci e all’Anci e per questi continui confronti che consentono ai sindaci di intervenire in modo preventivo nelle nostre comunità, di far comprendere le motivazioni alla base delle scelte, dati alla mano. Il modello concertato questa mattina va proprio in questa direzione, un metodo che tiene conto della parte scientifica e, contemporaneamente, di quella psico-sociale. Tutti noi abbiamo a cuore il bene degli studenti, la loro istruzione e sappiamo quanto l’educazione scolastica oltre che rappresentare un momento alto di socialità, sia anche la base per costruire le comunità del futuro. Ma tutto ciò deve avvenire in piena sicurezza, senza che ciò significhi additare le scuole come luogo non sicuro. Non è questo il punto come ha spiegato il commissario D’Angelo”.




18 marzo, Giornata in memoria delle vittime del coronavirus

Decaro ai sindaci: “Minuto di silenzio e bandiere a mezz’asta davanti a tutti i Comuni italiani”

Il presidente dell’Anci Antonio Decaro ha inviato una lettera a tutti i sindaci italiani perché domani, prima giornata nazionale in memoria delle vittime del coronavirus, partecipino con un minuto di silenzio da osservare alle 11, in concomitanza con l’arrivo a Bergamo del presidente del Consiglio dei ministri, Draghi, al cospetto della bandiera italiana a mezz’asta.

Di seguito il testo della lettera.

Caro collega,

domani 18 marzo sarà la prima giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da coronavirus. Nelle prossime ore, il Parlamento italiano istituirà, con legge, la giornata nazionale per conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone che sono decedute a causa di tale epidemia.
Così come avvenuto il 31 marzo dello scorso anno, sono convinto che anche i sindaci italiani promuoveranno occasioni e cerimonie commemorative per ricordare le tante vittime che piangono le nostre comunità e onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari.
Testimoniare il nostro essere uniti, il nostro stare insieme come sindaci, senza distinzione di appartenenze geografiche o politiche, è un segnale importante di fiducia e di speranza da trasmettere alle nostre comunità ancora fortemente provate da questa triplice emergenza sanitaria, economica e sociale.
Per questo vorrei chiedervi di condividere un gesto in comune. In concomitanza con l’arrivo a Bergamo del Presidente del Consiglio dei Ministri, prevista per le ore 11 di domani, ritroviamoci davanti ai nostri municipi, indossando la fascia tricolore, per osservare un minuto di silenzio al cospetto della bandiera italiana esposta a mezz’asta.




Anci Umbria scrive alla presidente Tesei chiedendo una revisione dei criteri adottati nell’ultima delibera regionale per la chiusura delle scuole

In una lettera inviata ieri alla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e per conoscenza agli assessori Coletto e Agabiti e al commissario D’Angelo, Anci Umbria chiede che possano essere riesaminati alcuni criteri adottati nell’ultima delibera regionale per la chiusura delle scuole.

“Con questa lettera – afferma il presidente Toniaccini – abbiamo recepito le istanze dei Comuni, avanzando una richiesta che non è di generale riapertura delle scuole, ma di revisione, laddove ci siano le condizioni e i margini, dei parametri utilizzati. Resta vincolante il parere del Cts e della sanità. Questa istanza fa parte dei rapporti di confronto e scambio reciproco che abbiamo instaurato con la Regione dell’Umbria: un dialogo continuo e di aggiornamento anche con l’assessore regionale Paola Agabiti e con il commissario D’Angelo che consente ai Sindaci, con ampio margine, di assumere decisioni e di informare tempestivamente i propri cittadini”. Il presidente sottolinea, infine, “lo spirito di collaborazione fra Regione e Anci, teso a superare insieme le difficoltà e a trovare congiuntamente le soluzioni migliori per le nostre comunità”.

Questa la lettera a firma del presidente Toniaccini:

“Gentile Presidente,

Le scrivo in merito alla delibera regionale dello scorso 12 marzo, relativamente alla questione “scuola”. In pieno spirito di collaborazione e di confronto costruttivo intrapreso fra Anci Umbria e Regione Umbria, sono a chiederLe che possano essere riesaminati alcuni criteri di scelta adottati nella decisione di chiusura delle scuole. Fermo restando che le indicazioni del Cts e della parte sanitaria sono prioritarie, tuttavia, laddove dovessero esserci le condizioni per una riapertura, in piena sicurezza per studenti e famiglie, si propone di poter procedere ad un approfondimento di verifica”.